Raccontami la tua storia.
Inizio così la chiacchierata conoscitiva con i miei pazienti… Qualche settimana fa l’ho chiesto ad una nuova paziente che aveva urgente bisogno di vedermi.
Soffre di lombalgia da circa 8 anni, un tunnel in fondo al quale non riusciva a vedere la luce, se non per piccoli istanti.

Lei mi ha raccontato tutta la sua storia, un pizzico alla volta, un piccolo particolare in più mano mano che si stabiliva la nostra alleanza terapeutica.
Ieri ci siamo visti per la terza volta, le ho subito chiesto di raccontarmi la sua ultima settimana. Ci sono stati due giorni nei quali il dolore è tornato ma diverso dal solito. Lo ha gestito alla grande ed ora sta decisamente meglio. Eppure ha fatto tutto da sola…
Perchè?
Abbiamo parlato tanto di neurofisiologia del dolore in prima seduta. Lei, che già ci era arrivata da sola, ha compreso come il dolore sia qualcosa di multifattoriale. La fatidica Risonanza è solo una piccola parte del puzzle, il più delle volte inutile.
Il fatto che sia multifattoriale è una cosa buona! Vuol dire che dipende da tanti fattori quindi abbiamo a disposizione diverse armi per fronteggiarlo e sconfiggerlo. Sarebbe da stupidi concentrarsi solamente sulla schiena. Se si comprende questo concetto siamo già sulla strada della guarigione. Sarà un percorso duro, pieno di salite, discese ed ostacoli, ma ci siamo… e questo fa realmente la differenza tra guarire e non guarire!

Oggi ha scritto questa splendida ed emozionante testimonianza che riporto integralmente.
Soffro di mal di schiena da parecchi anni e periodicamente mi capita di avere lunghi periodi di dolore continuo e prolungato che ovviamente limita ogni mia attività dal dormire al passeggiare. In questi anni, credo ormai 8 abbondanti, mi sono fatta manipolare da diversi professionisti: ortopedici, fisioterapisti, chiropratici, posturologi ed ognuno con una tecnica diversa; dolorose la maggior parte di esse. Qualche settimana fa mi sono ritrovata nuovamente con la schiena molto dolorante; da una scala da 1 a 10 direi proprio 10. In genere ho una soglia molto alta del dolore e cerco di prendere meno farmaci possibile per una mia scelta personale. Ma se proprio non ne posso fare a meno vado di Voltaren e Muscoril ma solo per riuscire a riposare la notte. Dunque, dicevo, qualche settimana fa mi sono ritrovata con questo dolore debilitante e chiacchierando con un’amica mi indica il dottor Donvito parlandomene molto bene. Inizialmente ho pensato che sarebbe stata l’ennesima manipolazione o “revisione” come la chiamo io. Quindi, lo contatto di sabato mattina per un appuntamento per la settimana successiva. Il dottor Donvito mi chiede se ho urgenza e gli rispondo che avendo una soglia alta del dolore non ero in grado di valutare il mio stato. Tra l’altro ero da due giorni sotto effetto del voltaren per cui ho lasciato fare a lui le valutazioni. Mi dice di andare nel pomeriggio. Lo incontro e gli mostro l’ultima risonanza, parlandogli dei miei “acciacchi”. Dopodiché, come consuetudine, mi chiede di stendermi sul lettino. I primi 10-15 minuti ho atteso il momento in cui avrei iniziato a sentire altro dolore e ad asciugarmi le lacrime. Dopo 30 minuti in cui il dottore mi toccava, ascoltava il mio corpo e muoveva i miei arti e la mia schiena in maniera indolore, ho iniziato a chiedermi che ci facessi lì. Pensavo che il mio non provare dolore non fosse un buon segno. Pensavo che il dottore potesse pensare che era tutta una bugia il mio non sentire. Comunque al termine della seduta non avevo ancora le idee ben chiare e ci siamo salutati con l’impegno di aggiornarlo sul mio stato di salute. Attraverso esercizi semplicissimi che mi ha dato da fare il mio corpo ha iniziato a rispondere in maniera positiva. In un mese ci sono ritornata altre due volte ed ogni volta ne sono uscita rigenerata. Cosa faccia di così magico e soprattutto indolore il dottor Donvito non lo so. So, però, che ascolta attraverso se stesso il dolore del paziente. Ascolta la sua storia e se ne prende cura. Soprattutto nei pazienti affetti da dolore cronico; ecco la sua missione, riuscire a guarirli, prima di tutto capendoli. Per il momento io ho tratto benefici per cui voglio credere che potrò guarire. Grazie doc!

Morale della favola?
- Il dolore cronico si può assolutamente curare, nessuno è costretto a conviverci
- Il percorso sarà lungo, faticoso ma alla fine gratificante
- Non esistono pillole miracolose o manipolazioni in grado di “aggiustarvi”
- Voi sarete la parte attiva del vostro cambiamento e della vostra guarigione!