La cosa più comune quando si sente un qualsiasi tipo di dolore è pensare di avere qualcosa di rotto, o che ce lo stiamo rompendo facendo qualcosa. In alcuni casi (molto pochi) è vero, in altri una baggianata.
Quando scendendo dal marciapiede incorriamo in una distorsione di caviglia allora sì che il dolore sarà causato da un danno!
Sicuramente a quasi tutti voi sarà capitato di piegarsi per prendere un peso e restare bloccati da un fitta a livello del rachide lombare. Lo identifichiamo tutti come colpo della strega (anche se le streghe c’entrano poco e niente). Nello stesso istante in cui il dolore ci blocca iniziamo a passare in rassegna tutte le cose che possono essersi distrutte, tutti i muscoli strappati le 5 ernie che sono uscite o quella maledetta scoliosi.
La colpa non è certamente vostra ma di alcuni professionisti che talvolta raccontano queste chiacchiere, oppure del vicino di casa laureato all’università di google.
Ebbene cari lettori il “blocco” e successivo dolore è nient’altro che un messaggio di allarme da parte del nostro sistema nervoso! Cosa ci sta dicendo? Nella migliore delle ipotesi che abbiamo bisogno di fare un po’ di esercizio fisico. E nella peggiore? Che siamo diventati così tanto bravi ad identificare il movimento di flessione anteriore della schiena con qualcosa di sbagliato e quindi di doloroso che quando lo facciamo… CRACK, ci si blocca! Ma questo aspetto lo approfondiremo in un sezione dedicata alla paura di muoversi…
Torniamo dunque al nostro blocco. Immediatamente pensiamo che sia il caso di fare una radiografia per valutare … cosa? Non si sa, ma siamo abituati a fare così per cui la chiediamo al medico. Nella maggior parte dei casi di età compresa tra 40 e 70 anni il referto della radiografia dirà che c’è una spondiloartrosi e/o appiattimento della fisiologica lordosi e/o spazi intersomatici ridotti.
I più ostinati fanno una risonanza magnetica. Il referto questa volta dirà che siamo in presenza di una bulging (protrusione) del disco L4-L5 e di una voluminosa ernia discale L5-S1 che impegna il canale radicolare di destra. “Ecco, lo sapevo che c’erano delle ernie e il medico non mi credeva! Sono loro a causare il mio mal di schiena. C’è bisogna che qualcuno le faccia rientrare!”
Questo succede nella maggior parte dei casi di lombalgia. La domanda che vi pongo a questo punto della trafila è: siete proprio sicuri che le ernie, l’artrosi e la protrusione stiano causando il blocco lombare?
È giunto il momento di sfatare il nostro primo mito! Lo farò riportandovi i dati di un interessantissimo studio.
Nel 2014 Rajaswaran e il suo team di ricerca decidono di effettuare una risonanza magnetica della colonna a 98 atleti (tennisti) di età compresa tra 18 e 57 anni. Il 96% degli atleti mostrava dei cambiamenti alla risonanza magnetica che alcune persone definiscono “anomalie”. Stiamo parlando di artrosi principalmente e protrusioni. Ma dal momento che sono presenti in quasi tutti i casi come possiamo definirle anomalie? Da precisare che tutti gli atleti non avevano alcun tipo di dolore alla colonna!
Cosa ci insegna questo studio?
Se avete dolore sicuramente avrete fatto un’indagine strumentale e sicuramente sarà venuta fuori una degenerazione di qualche struttura: cartilagine, disco, legamenti. Il punto è che tutto ciò è assolutamente normale! Succede perché siete esseri umani e fisiologicamente il nostro corpo invecchia ma non non sempre provocano dolore questi cambiamenti. In alcuni casi sono pure rilevanti ma non bastano a giustificare un dolore.
Il referto di una rx o di una risonanza magnetica sono solo una piccolissima parte del puzzle.
Le “anomalie” che vengono fuori da queste indagini rappresentano semplicemente il tempo che passa.